ASILO DI AÏT AHMED | AGADIR (MAROCCO)
Il progetto ha concretamente adottato quattro criteri: riusare il più possibile spazi e strutture esistenti, integrare tecniche e capacità costruttive locali, utilizzare materiali naturali o riciclati, adottare sistemi naturali di controllo della temperatura. Il nuovo edificio è il risultato di un processo costruttivo partecipato dove maestranze locali e madri dei bambini hanno giocato un ruolo significativo.
I muri portanti del piccolo pentagono scolastico sono stati realizzati in pietra con malta di calce, seguendo una collaudata tecnica costruttiva locale. Per rispettare le norme antisismiche del Marocco e stabilizzare e unificare la muratura di pietra, sono stati aggiunti pilastri in cemento armato vicino alle aperture in facciata e cordoli di basamento e sommitali. Per la struttura portante del tetto piano, sono stati recuperati e riutilizzati vecchi piloni in legno utilizzati per l’energia elettrica, posizionati orizzontalmente, uno accanto all’altro.
La copertura del tetto è stata eseguita secondo la tecnica del “tadelakt”, utilizzata a Marrakech per impermeabilizzare l’interno delle cisterne d’acqua. Gli interni sono stati rifiniti con la tecnica “nouss-nouss”, un “metà e metà” di terra e calce che crea un intonaco lucido e traspirante, permettendo alla luce indiretta del sole di diffondersi in maniera soffusa nello spazio.
Lo studio delle facciate è stato finalizzato per impedire l’irraggiamento solare diretto. Per questo motivo, la parete posta a sud-ovest è stata progettata con un doppio muro con intercapedine, che funge da isolante rendendo la costruzione fresca nelle ore diurne.
Progetto: architetto Tommaso Bisogno